Un nuovo studio evidenzia il ruolo fondamentale del supporto sociale e delle capacità di coping nel modellare il benessere psicologico dei giovani con bassa statura.

In un nuovo studio che sfida le idee sbagliate popolari, i ricercatori del Children’s Hospital di Filadelfia (CHOP) hanno rivelato che, tra i bambini di bassa statura, l’autostima è più strettamente legata alle reti di supporto sociale che alla loro altezza effettiva.

Questa scoperta, pubblicata su The Journal of Pediatrics, evidenzia il ruolo cruciale del supporto emotivo nel modellare il benessere psicologico dei bambini, in particolare quelli alle prese con pressioni sociali legate alla loro statura fisica.

Miti da sfatare: bassa statura e autostima nei bambini

La percezione comune è che la bassa statura di un bambino possa avere un impatto negativo sulla sua autostima e sull’adattamento sociale, portando genitori e tutori a cercare trattamenti con l’ormone della crescita per aumentare la loro altezza e, presumibilmente, la loro felicità.

Tuttavia, il nuovo studio presenta una prospettiva diversa.

Questa scoperta potrebbe inaugurare un cambiamento di paradigma nell’approccio al miglioramento dell’autostima nei bambini con bassa statura.

Invece di concentrarsi esclusivamente sulle caratteristiche fisiche, potrebbe essere più utile sviluppare strategie di coping e coltivare relazioni di supporto, soprattutto considerando che l’adolescenza è un periodo cruciale per la formazione dell’identità.

Negli ultimi anni, i trattamenti con l’ormone della crescita (GH) sono stati estesi non solo ai bambini con carenze ormonali, ma anche a coloro che sono semplicemente bassi per la loro età.

Si ritiene che l’aumento di altezza derivante da questi trattamenti migliori la qualità della vita di questi bambini, sulla base dell’idea che la bassa statura può essere un grave ostacolo.

Ma le ricerche passate non sono riuscite a stabilire una correlazione coerente tra bassa statura e qualità della vita.

Per colmare questa lacuna di conoscenza, i ricercatori del CHOP hanno condotto uno studio dettagliato coinvolgendo bambini di età compresa tra 8 e 14 anni sottoposti a test provocatori del GH.

Hanno esaminato una vasta gamma di fattori come l’autostima, le capacità di coping, le reti di supporto sociale, il sostegno dei genitori e le minacce esterne percepite per comprendere la loro relazione con la qualità della vita del bambino.

Supporto sociale: il pilastro invisibile dell’autostima per i bambini con bassa statura

I risultati dello studio indicano che il supporto sociale e le capacità di coping erano legati alla qualità della vita e all’autostima, ma l’altezza no.

I ricercatori hanno scoperto che i bambini e gli adolescenti con forti reti di supporto sociale, in particolare da parte di amici e compagni di classe, riportavano una maggiore autostima e una qualità di vita più elevata.

È interessante notare che hanno anche notato che i bambini con genitori più alti tendevano ad avere una maggiore autostima.

Sebbene la connessione tra l’altezza dei genitori e l’autostima dei bambini possa derivare da una varietà di fattori, potrebbe anche indicare un pregiudizio di selezione.

Ad esempio, i genitori più bassi che si sentono a proprio agio con la propria altezza potrebbero avere meno probabilità di preoccuparsi della statura del proprio figlio o di richiedere un intervento medico.

Nel frattempo, i genitori che non si accontentano della propria altezza potrebbero esprimere opinioni più negative sulla bassa statura, spingendoli a cercare cure mediche per il proprio figlio.

L’altezza non è necessariamente un problema

Questi risultati servono a ricordare che l’altezza non è necessariamente un problema per i bambini, a meno che non venga presentata come tale.

Secondo la dottoressa Adda Grimberg, autrice senior dello studio e direttrice scientifica del Growth Center del CHOP, è importante spostare la nostra attenzione verso il rafforzamento delle connessioni sociali e delle reti di supporto.

Queste reti non solo possono aiutare i bambini e gli adolescenti ad affrontare le sfide della vita, ma anche aprire la strada a nuove opportunità di crescita e sviluppo personale.

Studio: Grimberg et al.

“Caratteristiche del paziente e dei genitori relative alla qualità della vita e all’autostima in giovani sani sottoposti a test provocatori del GH”, Il giornale di pediatriaonline il 10 maggio 2023, DOI: 10.1016/j.jpeds.2023.113460

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