È opinione comune che i comici siano un gruppo problematico, che nasconda i propri demoni interiori dietro una facciata di risate.
Ma uno studio recente suggerisce che questo stereotipo potrebbe non raccontare tutta la storia.
La grande psichedelia comica
I ricercatori Lauren Lloveras e Wilson McDermut della St. John’s University di New York hanno deciso di esaminare la salute mentale, i tratti della personalità e le disfunzioni psicologiche dei comici rispetto alla popolazione generale.
Hanno intervistato 108 comici e 99 adulti non comici utilizzando una varietà di questionari self-report.
I comici sono stati reclutati principalmente attraverso i social media (Facebook), il passaparola e appelli di persona nei comedy club di New York tra il 2014 e il 2015.
La maggior parte dei comici (66%) viveva a New York, sebbene il campione includesse comici provenienti da un totale di 17 stati diversi.
In media, i comici avevano 38 anni, erano prevalentemente maschi (67%) e prevalentemente bianchi (71%).
Più divertente, più aperto e pronto a parlare
I risultati? Sebbene i comici abbiano mostrato alcune differenze, i risultati non sono stati del tutto negativi.
Lo studio ha rilevato che i comici hanno ottenuto punteggi più alti in termini di apertura all’esperienza ed estroversione rispetto alla popolazione generale.
Ciò significa che tendono ad essere più creativi, avventurosi ed estroversi, tratti che probabilmente gli sono utili nel loro mestiere.
È interessante notare che i comici avevano anche maggiori probabilità di aver cercato cure per la salute mentale in passato.
Ciò suggerisce che, nonostante lo stereotipo, i comici potrebbero essere più disposti ad affrontare frontalmente il proprio benessere psicologico.
Ansia e uso di sostanze: un miscuglio
Lo studio ha scoperto che i comici riportavano più sintomi di ansia generalizzata e disturbi di somatizzazione.
Tuttavia, dopo aver controllato le differenze regionali (molti comici vivevano a New York), le differenze di ansia sono diventate meno significative.
I comici hanno anche riportato tassi più elevati di consumo di sostanze nell’arco della vita, che potrebbero essere influenzati dalla cultura e dai fattori di stress dell’industria dell’intrattenimento.
Lo studio non ha rilevato differenze significative nel nevroticismo tra i comici e la popolazione generale.
Ciò è sorprendente data la convinzione comune che i comici siano più nevrotici o inclini alle emozioni negative.
Sfida l’idea che i comici utilizzino l’umorismo come meccanismo per affrontare le proprie lotte emotive.
I ricercatori hanno anche esaminato l’“autostima maligna”, un tratto che coinvolge tendenze narcisistiche e depressive.
I comici hanno ottenuto punteggi più alti in questa misura, ma, ancora una volta, l’effetto è stato ridotto se si tiene conto delle differenze regionali.
Sfidare lo stereotipo del “troubled stand-up”.
Nel complesso, lo studio fornisce un quadro più sfumato della salute mentale e della personalità dei comici.
Sebbene esistano alcune differenze, molte potrebbero essere attribuite ai fattori di stress unici dell’industria dell’intrattenimento piuttosto che essere inerenti ai comici stessi.
Gli autori sottolineano che sono necessarie ulteriori ricerche per replicare questi risultati e chiarire l’impatto di fattori come la regione geografica.
Ma una cosa sembra chiara: i comici sono un gruppo complesso, e lo stereotipo del “cameriere problematico” potrebbe non catturare l’intera storia.
Quindi la prossima volta che senti un comico fare una battuta autoironica, ricorda: potrebbe essere semplicemente più aperto, più disposto a cercare aiuto e più divertente del resto di noi.
Dettagli dello studio:
Rivista: Personalità e differenze individuali
Titolo: Personalità e psicopatologia nei cabarettisti
Autori: Lauren B. Lloveras e Wilson McDermut
Affiliazione: Università di St. John, Queens, New York
Data di pubblicazione: 17 marzo 2024
DOI: https://doi.org/10.1016/j.paid.2024.112630