In uno studio innovativo, i ricercatori hanno scoperto che sia l’ipnosi che la meditazione consapevole possono essere utili nella gestione del dolore, anche se applicate in un’unica sessione.

Lo studio, intitolato “Effetti immediati dell’ipnosi, della meditazione consapevole e della preghiera sui risultati della pressione del freddo: uno studio sperimentale parallelo a quattro bracci”, è stato pubblicato nel Giornale di ricerca sul dolore nel dicembre 2022.

L’indagine ha esplorato gli impatti immediati dell’ipnosi, della meditazione consapevole e della preghiera cristiana sull’intensità e sulla tolleranza del dolore, rivelando che solo l’ipnosi e la meditazione consapevole hanno prodotto risultati significativi sulla gestione del dolore acuto, mentre l’ipnosi ha un leggero vantaggio.

La gestione del dolore è complessa

Il dolore è un’esperienza umana quasi onnipresente, poiché il dolore acuto influenza negativamente vari aspetti della salute, come la qualità del sonno, la funzione cardiovascolare e immunitaria e il benessere psicologico.

Il dolore non è solo un’esperienza diffusa ma anche multiforme, influenzata da fattori biologici, psicologici e sociali.

Pertanto, una corretta gestione del dolore richiede qualcosa di più dei semplici interventi biologici, come i farmaci analgesici.

Numerosi approcci si concentrano sui fattori biopsicosociali che influiscono sul dolore, comprendendo metodi psicosociali, complementari e integrativi.

Precedenti ricerche hanno confermato l’efficacia dell’ipnosi, della meditazione consapevole e della preghiera nell’autogestione del dolore cronico negli adulti.

Tuttavia, l’influenza di queste pratiche sul dolore acuto è stata meno studiata e nessuna ricerca precedente ha confrontato gli effetti immediati di questi tre metodi sulle esperienze di dolore acuto.

Tre tecniche a confronto

Supportata dalla BIAL Foundation, Alexandra Ferreira-Valente ha guidato un gruppo di ricerca che ha utilizzato la variabilità della frequenza cardiaca e altri parametri per confrontare gli impatti immediati dell’ipnosi, della meditazione consapevole e della preghiera cristiana sull’intensità del dolore, sulla tolleranza al dolore e sullo stress.

La ricerca si è svolta presso il Laboratorio di Psicologia del Centro di Ricerca William James dell’Ispa – Instituto Universitário di Lisbona e ha coinvolto 232 volontari adulti sani.

Il dolore dei partecipanti è stato indotto utilizzando un impacco freddo (Cold Pressor Arm Wrap – CPAW) applicato sull’avambraccio e sulla mano per un massimo di 5 minuti.

I ricercatori hanno poi valutato la tolleranza al dolore, l’intensità del dolore e la variabilità della frequenza cardiaca come indicatore fisiologico dello stress.

Dopo un periodo di riposo, i partecipanti hanno ascoltato una registrazione di 20 minuti di ipnosi guidata, meditazione consapevole, preghiera cristiana o lettura di un libro di storia naturale (condizione di controllo).

L’ipnosi è la soluzione più efficace per la gestione del dolore, seguita dalla meditazione consapevole

Successivamente, i partecipanti hanno sperimentato una seconda sessione CPAW ascoltando fino a 5 minuti della registrazione designata e la loro funzione cardiaca è stata monitorata.

I risultati dello studio suggeriscono che una singola breve sessione di ipnosi e meditazione consapevole, ma non la preghiera cristiana ignaziana basata sulla meditazione biblica, può essere utile per l’autogestione del dolore acuto, con l’ipnosi leggermente più efficace.

Secondo la coordinatrice del team Alexandra Ferreira-Valente, la ricerca futura dovrebbe confrontare gli effetti di diversi tipi di preghiera e indagare sui predittori e sui moderatori degli impatti dell’ipnosi e della consapevolezza sulle esperienze di dolore acuto.

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